La ricetta: bollire in acqua, il riso salando moderatamente e scolando al dente. Ancora caldo disporlo a fontana sul marmo per legarlo con lo zafferano sciolto in una tazzina d’acqua calda. Quando l’impasto è ben amalgamato, mettere nella mano sinistra metà dell’arancino, preparando una nicchia, al centro, per accogliere una cucchiaiata di ragù precedentemente composto con carne trita, piselli, cipolla, pomodoro e gli odori necessari. Su questo intingolo viene adagiato un cubetto di formaggio fresco di circa due centimetri per lato, ed un po’ di pepe, se il ragù non è pepato. Un’altra cucchiaiata di riso ricopre tutto e l’arancino viene adesso plasmato nella sua forma definitiva, stando ben attenti che il ragù non esca fuori. A questo punto viene passato nella farina, poi nell’uovo battuto e, quindi, nel pangrattato: così è pronto alla frittura, che avverrà in una padella con olio bollente dove galleggerà e acquisterà doratura.
A sabato, Andrea!!!